MASSIMO AUTIERI – FRANCESCO CAMPLANI

 

associazione mafiosa e associazione dedita al narcotraffico.
concorso formale di reati o concorso apparente di norme?

 

 

SOMMARIO: 1. Note introduttive. – 2. La giurisprudenza di legittimità e il concorso fra associazione di stampo mafioso e associazione ai fini dello spaccio di stupefacenti. – 3. Prime considerazioni critiche. – 4. Tra concorso di reati e concorso di norme. Applicazioni (non sempre consapevolmente) monistiche. – 4.1. Un sodalizio, più reati? Posizione del problema. – 4.2. Sul concorso apparente fra associazione per
delinquere “semplice” e dedita al narcotraffico. – 4.3. La tesi dell’inconciliabilità strutturale e teleologica dell’associazione di stampo mafioso con quella dedita al narcotraffico. – 4.4. La tesi della specialità in concreto dell’associazione dedita al narcotraffico. – 5. Sui beni giuridici tutelati dai reati in esame: considerazioni critiche. Apertura ai criteri valutativi. – 6. Sul possibile concorso “valoriale” fra associazione per delinquere di stampo mafioso e associazione dedita al narcotraffico: il ne bis in idem sostanziale. – 7. Sull’applicabilità della cd. aggravante mafiosa alla associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. – 8. Conclusioni ed auspicio di un intervento delle Sezioni Unite e del legislatore.

 

Abstract

Il contributo sottopone a critica l’orientamento giurisprudenziale che riconosce un concorso formale di reati fra associazione per delinquere di stampo mafioso (art. 416-bis c. p.) e associazione dedita al narcotraffico (art. 74 d.P.R. n. 309/1990). Nella specie, si offre una possibile ricostruzione alternativa in termini di concorso apparente di norme sulla base del ne bis in idem sostanziale, realizzabile mediante criteri quali la consunzione e l’assorbimento, mirando ad un trattamento sanzionatorio equo sotto il profilo retributivo ed adeguato a fini di risocializzazione, auspicando l’intervento chiarificatore delle Sezioni Unite della Cassazione e del legislatore.

The present contribution criticises the case law which recognises a formal concurrence of offences between the crime of constitution of a mafia-type criminal association (art. 416-bis of the Criminal Code) and the crime of constitution of a criminal association dedicated to drug trafficking (art. 74 of Presidential Decree n. 309/1990). A possible alternative reconstruction is offered in terms of apparent concurrence of rules based on the principle of substantial ne bis in idem. A correct application of such principle can be realised through criteria such as consumption and absorption. The aim is a fair penalty treatment in terms of retributive justice and at an adequate for re-socialisation. The Authors conclude hoping for a clarifying intervention of the Grand Chamber of the Supreme Court of Cassation and of the legislative branch.