MAURIZIO DELLI SANTI
Profili giuridici e geopolitici della guerra in Ucraina.
Nuove rappresentazioni per la sicurezza globale
SOMMARIO:
- Premessa: alle origini del conflitto. – 2. La mobilitazione del 2021 e le “garanzie di sicurezza”. – 3. Gli scenari dell’invasione del 24 febbraio. – 4. Il diritto internazionale violato. – 5. La violazione dello ius ad bellum: l’aggressione internazionale. – 6. Le risoluzioni di condanna delle Nazioni Unite. – 7. La pronuncia della Corte Internazionale di Giustizia. – 8. La violazione dello ius in bello: la Risoluzione “umanitaria” dell’Onu. – 9. La Risoluzione sulla limitazione del potere di veto. – 10. Tra diritto internazionale umanitario e Corte Penale Internazionale. – 11. Crimini di guerra e contro l’umanità. – 12. La proibizione di alcune tipologie di armi: cluster bomb e armi chimiche. – 13. I crimini di Bucha e la responsabilità dei comandanti. – 14. Genocidio: il monito di storici e giuristi per evitarlo in Ucraina. – 15. Le derive ideologiche all’origine della guerra. – 16. Profili giuridici e strategici della minaccia nucleare. – 17. Guerra e self-defence nella Costituzione. -18. La “neutralità” dell’Ucraina e una plausibile exit strategy. – 19. Le linee strategiche dell’Italia. – 20. Conclusioni: una prospettiva tra diritto internazionale e sicurezza globale.
Abstract
I drammatici scenari della guerra in Ucraina hanno riproposto all’attenzione alcuni temi che parevano destinati ad essere accantonati nell’ambito degli studi teorici, come ad esempio quelli dello ius ad bellum e dello ius in bello. Anche i profili della “geopolitica” e della “teoria delle relazioni internazionali” sono rimbalzati nella cronaca con chiavi di lettura, talvolta troppo ambiziose, che dovrebbero aiutare ad interpretare il presente e individuare previsioni strategiche. Le questioni poste tuttavia hanno risentito in molti casi delle storture della comunicazione digitale e dei talk show, in cui hanno avuto anche facile gioco tesi aberranti, alimentate in alcuni casi pure da pregiudiziali ideologiche o dalle nuove tecniche di disinformazione della “guerra ibrida”.
Il contributo si propone dunque di presentare in un’ottica di riflessione critica, ma il più possibile fedele alle impostazioni di puro diritto e di teoria generale le questioni più controverse delle analisi sul nuovo conflitto del millennio, sia sotto il profilo giuridico-internazionale che sotto quello storico, geopolitico o delle relazioni internazionali. I temi trattati saranno quindi incentrati sulla questione della “guerra di aggressione”, con riferimento al percorso delle elaborazioni dottrinali e alle determinazioni istituzionali, a cominciare dalla Risoluzioni delle Nazioni Unite (Risoluzione A/ES-11/L.1“Aggressione contro Ucraina”, Risoluzione ONU A/ES-11/L.2 “Conseguenze umanitarie dell’aggressione contro l’Ucraina”, Risoluzione A/RES/76/262) e alle iniziative giurisdizionali promosse dalla Corte Internazionale di Giustizia e dalla Corte Penale Internazionale. Per la gravità assunta dalle modalità di condotta della guerra, una parte importante dell’analisi è incentrata sulle violazioni al diritto internazionale umanitario, di cui vengono richiamati i principali riferimenti “istituzionali”, con riguardo anche ai profili di diritto internazionale penale in ordine alla configurazione dei crimini di guerra, dei crimini contro l’umanità e del genocidio. L’analisi verterà dunque sulle auspicabili iniziative negoziali, proponendo alcune ipotesi di studio riguardanti in particolare il tema della neutralità e delle “garanzie di sicurezza” dell’Ucraina, su cui potrebbe definirsi una exit strategy verso la pace.
Il fine è quello di offrire all’attenzione del lettore, ove possibile, una cifra interpretativa degli scenari che attendono sia i profili di un nuovo diritto internazionale che quelli del più ampio quadro strategico della sicurezza globale.
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The dramatic scenarios of the war in Ukraine have brought to the attention some themes that seemed destined to be set aside in the field of theoretical studies, such as those of the ius ad bellum and the ius in bello. Even the profiles of “geopolitics” and “theory of international relations” have rebounded in the news with interpretations, sometimes too ambitious, which should help to interpret the present and identify strategic forecasts. The questions posed, however, have been affected in many cases by the distortions of digital communication and talk shows, in which aberrant theses have also had an easy game, fueled in some cases even by ideological prejudices or by the new disinformation techniques of the “hybrid war”. The contribution therefore aims to present in a perspective of critical reflection, but as faithful as possible to the approaches of pure law and general theory, the most controversial questions of the analysis of the new conflict of the millennium, both from the juridical-international point of view and from the historical, geopolitical or international relations one. The topics dealt with will therefore focus on the question of the “war of aggression”, with reference to the path of doctrinal elaborations and institutional determinations, starting with the United Nations Resolutions (Resolution A/ES-11/L.1 “Aggression against Ukraine”, UN Resolution A/ES-11/L.2 “Humanitarian consequences of aggression against Ukraine”, Resolution A/RES/76/262) and the judicial initiatives promoted by the International Court of Justice and the International Criminal Court. Due to the seriousness assumed by the methods of conduct of the war, an important part of the analysis is focused on violations of international humanitarian law, of which the main “institutional” references are recalled, with reference also to the profiles of international criminal law regarding the configuration of war crimes, crimes against humanity and genocide. The analysis will therefore focus on the desirable negotiating initiatives, proposing some study hypotheses concerning in particular the issue of neutrality and the “security guarantees” of Ukraine, on which an exit strategy towards peace could be defined. The aim is to offer the reader’s attention, where possible, an interpretative figure of the scenarios that await both the profiles of a new international law and those of the broader strategic framework of global security.