JEAN PAUL DE JORIO
L’obbligo di motivazione delle sentenze e lo scontro tra politica
e magistratura nel Regno di Napoli all’indomani
del Real Dispaccio del 23 settembre 1774
- . Introduzione. – 2. Primazia del diritto e abusi magistratuali. Il Real Dispaccio del 23 settembre 1774. – 3. Inquadramento storico-giuridico della riforma: i giuristi a sostegno del re. – 4. La motivazione e le sue funzioni. – 5. Conclusioni.
Abstract
Il conflitto fra poteri dello Stato è problema secolare. Ne dà un eloquente esempio lo scontro tra politica e magistratura nel Regno di Napoli seguito al Real Dispaccio del 23 settembre 1774 in cui si disponeva l’obbligo di motivazione delle sentenze. Era infatti prassi che le sentenze fossero prive di motivazione o portassero motivazioni apparenti di quello che era il personale convincimento dei Giudici, del tutto disancorato da veri riferimenti normativi, fondando tali decisioni esclusivamente sulla giurisprudenza. Tendenza quanto mai attuale. La vexata quaestio fu anche allora oggetto di ampio dibattito presso l’opinione pubblica. Particolarmente importanti sulla questione furono gli scritti di Gaetano Filangieri, Carlo Melchionna e Francesco de Jorio, che, sebbene da prospettive differenti, si trovarono concordi nel considerare necessario l’intervento regio in quella delicata materia. Anche allora, di fronte al provvedimento che intendeva limitarne gli abusi, la magistratura evocò attacchi alla propria indipendenza e alla dignità del proprio ruolo.uella indiretta.
The conflict between the State powers is a secular problem. An eloquent example of this is given by the clash between politics and the judiciary in the Kingdom of Naples following the Real Dispaccio of 23 September 1774 in which there was an obligation to motivate sentences. It was in fact the practice that the sentences were without motivation or carried apparent reasons of what was the personal conviction of the Judges, completely unattached from true normative references, basing such decisions exclusively on jurisprudence. A very current trend. Even then, the vexata quaestio was the subject of extensive debate in public opinion. Particularly important on the issue were the writings of Gaetano Filangieri, Carlo Melchionna and Francesco de Jorio, who, although from different perspectives, agreed that royal intervention in that delicate matter was necessary. Even then, faced with the provision that intended to limit its abuses, the judiciary evoked attacks on its independence and the dignity of its role.