GIUSEPPINA VECCIA
Il ruolo dell’ “in house providing”
tra passato e futuro
Abstract
Il presente lavoro si prefigge l’obiettivo di offrire una panoramica non esaustiva ma indicativa della configurazione dell’istituto dell’in house providing e della sua progressiva tipizzazione a partire dalla famosa sentenza “Teckal” del 18 novembre 1999, attraverso la successiva disciplina sia europea, con il c.d. “pacchetto Direttive “ del 2014, che nazionale, con le previsioni del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 (TULPS) e del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 ( codice dei contratti pubblici), fino alle più recenti iniziative legislative già adottate, quali il decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, o ancora in itinere, quali la riforma del codice dei contratti, la riforma dei servizi pubblici locali, l’adozione della legge del mercato e della concorrenza 2021, tutte destinate ad incidere sulla disciplina dell’affidamento in house.
L’esame della disciplina normativa anche de iure condendo e delle più recenti pronunce del Consiglio di Stato e delle Sezioni Unite della Corte di cassazione costituiscono il punto di partenza per tentare di delineare la configurazione dell’istituto in un prossimo futuro tra misure finalizzate ad accelerare la realizzazione degli investimenti pubblici – in particolare di quelli previsti dal PNRR e dai cicli di programmazione nazionale e dell’Unione europea 2014-2020 e 2021-2027 – e l’insopprimibile tensione dell’ordinamento verso la più ampia affermazione del principio di concorrenza, oltre che dei principi di trasparenza e di buona amministrazione.
Esigenze di accelerazione degli investimenti, efficienza nell’impiego delle risorse pubbliche, qualificazione delle stazioni appaltanti, trasparenza delle scelte amministrative attraverso una motivazione rafforzata, solo per citare alcune delle istanze da considerare, come cambieranno il volto dell’ in house providing? Non si ha la pretesa di offrire soluzioni certe o risposte definitive ma solo l’ambizione di prospettare chiavi di lettura e spunti di riflessione utili a comprendere l’intricato complesso normativo e di prassi, tuttora in divenire.
The aim of this paper is to offer a non-exhaustive but indicative overview of the configuration of the institution of in-house providing and its progressive typification starting from the famous “Teckal” judgment of November 18, 1999, through the subsequent discipline both European, with the so-called “Directives package” of 2014, and national, with the provisions of Legislative Decree August 19, 2016, no. 175 (TULPS) and Legislative Decree No. 50 of April 18, 2016 ( Public Contracts Code), up to the most recent legislative initiatives already adopted, such as Decree-Law No. 77 of May 31, 2021, or still in progress, such as the reform of the Contracts Code, the reform of local public services, and the adoption of the Market and Competition Law 2021, all of which are intended to affect the discipline of in-house outsourcing.
An examination of the regulatory framework, even de jure condendo, and of the most recent pronouncements of the Council of State and the United Sections of the Court of Cassation provide the starting point for attempting to outline the configuration of the institution in the near future between measures aimed at accelerating the implementation of public investments – in particular those envisaged by the PNRR and the national and European Union 2014-2020 and 2021-2027 planning cycles – and the irrepressible tension of the legal system towards the broader affirmation of the principle of competition, as well as the principles of transparency and good administration.
Requirement for acceleration of investments, efficiency in the use of public resources, qualification of contracting stations, transparency of administrative choices through enhanced motivation, just to name a few of the instances to be considered, how will they change the face of in-house providing? This does not pretend to offer certain solutions or definitive answers, but only the ambition to put forward keys to interpretation and food for thought useful for understanding the intricate complex of regulations and practices, still in the making.
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