DARIO LUONGO

L’interpretatio iuris in alcuni trattati del XV e del XVI secolo

SOMMARIO:

  1. Scienza giuridica e dinamiche del potere. – 2. L’infungibilità della dottrina giuridica. – 3. Il fondamento ontologico dell’interpretazione. – 4. La valenza ideologica dell’ancoraggio alla tradizione giuridica. – 5. Contro la riduzione del diritto alla legge del principe.

Abstract

Fra XV e XVI secolo videro la luce numerosi trattati aventi ad oggetto il tema cruciale dell’interpretazione. Pur in un contesto segnato dall’affermarsi dell’Umanesimo, i loro autori continuarono a teorizzare l’impiego dei dispositivi ermeneutici messi a punto dalla Scuola del Commento. Dispositivi che affondavano le loro radici nelle teorizzazioni della Glossa. Era uno strumentario tecnico e concettuale che enfatizzava il ruolo creativo della scienza giuridica ed era teso a ridurre l’incidenza della direttiva politica, sottoponendo il materiale normativo al sindacato equitativo della dottrina. Quello degli albori della modernità fu un passaggio epocale. In un contesto segnato dalla crisi dell’universalismo e dal consolidarsi degli apparati statuali la scienza giuridica rivendicò la centralità del proprio ruolo, riallacciandosi alle elaborazioni medievali che avevano attribuito ai giuristi, in quanto cultori di una scienza posta in una dimensione ontologica e quindi non condizionata dal dinamismo esistenziale, un compito di mediazione sociale e politica.

Between the fifteenth and sixteenth centuries, numerous treatises concerning the crucial theme of interpretation saw the light. Even in a context marked by the emergence of Humanism, their authors continued to theorize the use of hermeneutical devices developed by the School of Commentary. Devices that had their roots in the theories of the Glossa. It was a technical and conceptual toolkit that emphasized the creative role of legal science and was aimed at reducing the impact of the political directive, subjecting the regulatory material to the equitable review of doctrine. The dawn of modernity was an epochal transition. In a context marked by the crisis of universalism and the consolidation of the state apparatuses, legal science claimed the centrality of its role, referring back to the medieval elaborations that they had attributed to jurists, as lovers of a science placed in an ontological and therefore unconditioned dimension from existential dynamism, a task of social and political mediation.